Buongiorno a tutti,
dopo la pubblicazione del mio articolo in riferimento alla sicurezza nelle gare di canoa o di rafting, sono stato contatto per alcune informazioni e domande. Chiedendo di scrivere alcune dettagli in più.
Da un lato mi chiedo: “Perché dovrei dare informazioni e consulenze, che sono il frutto di anni di lavoro?”… ma dall’altro lato dico che il gioco qui, va oltre un compenso, perché si sta parlando di ragazzi e di giovani che svolgono gare e si sta parlando spesso di amici che svolgono la sicurezza.
Ecco quindi che proverò a fare un po’ di chiarezza cercando di dare alcune informazioni in più sulla base di quello che mi è stato chiesto.
Non entrerò in merito a chi lavora gratis e chi no, perché mi sono già espresso e lascio ad ognuno la responsabilità delle scelte prese, vorrei solo che comprendessero la vera responsabilità e i doveri, perché pagati oppure no, le responsabilità ed i doveri, dinnanzi alla legge, sono esattamente gli stessi. Non cambiano perché “tanto lo faccio gratis”. E la responsabilità morale va oltre al "tanto sono un volontario". Quindi andare da una madre una moglie a dire suo figlio/marito è morto perchè non eravamo preparati sta a voi. Posso solo dire che se succedesse a me, ad un mio parente, o amico io farei pelo e contro pelo ai soccorritori. Devo anche dire che negli anni purtroppo ho la fama per azzeccare tutto quello che può succedere in fiume. So il canoista che purtroppo non arriverà alla pensione, so la guida che quando cappotterà fare casini e so che alcune gestioni possono solo portare a incidenti. Detto questo entriamo nel merito.
Diciamo che, in generale, si tratti di un professionista o di una persona che lo fa per volontariato, in entrambe i casi il dovere è quello di garantire ai genitori dei bambini in gara ed al bambino stesso, il meglio ed il massimo sotto i profili di prevenzione e sicurezza.
Vediamo ora di dare alcune risposte sulle domande fatte.
- Una persona della protezione civile può fare sicurezza?
Attualmente il Volontario di Protezione Civile non riceve formazione dal Dipartimento, per entrare in acqua. Infatti il percorso della protezione civile standard è un percorso di autoprotezione e informazione generica, dove non compete l’entrata in acqua e dove non compete il soccorso verso terzi, ma non specifica per il contesto alluvionale..né per stato di prima necessità.
TUTTO QUELLO CHE VIENE SVOLTO QUINDI AL DI FUORI DI QUESTA FORMAZIONE BASE NON E’ IN CARICO ALLA PROTEZIONE CIVILE ( EVENTUALMENTE SOLO ALLA SCELTA PERSONALE).
Perciò assicurazione, mezzi e responsabilità non sono da imputare alla Protezione Civile. O meglio la protezione civile potrebbe rivalersi sul singolo.
CONSIGLIO:
chiunque sia l’organizzatore della manifestazione chieda alla squadra di soccorso:
- Certificato di idoneità tecnico-professionale (secondo i requisiti per il soccorso)
- normative che devono rispettare
- assicurazione personale e verso terzi
- autocertificazione di assunzione del rischio personale e verso terzi
- lettera da parte del presidente dell’associazione che garantisca:
formazione e informazione ai sensi della legge 81, materiale certificato e a norma (EN), procedure riconosciute e standardizzate, assicurazione, documento che attesti che la squadra di protezione civile può svolgere questo tipo di LAVORO. E competenze scritte. Tipo di formazione argomenti, teoria pratica etc.. perchè poi verrà messa a confronto con altre realtà e se non dovesse essere considerata sufficiente si risponderà.
2 COSA L’ASSOCIAZIONE CHE ORGANIZZA LA GARA DEVE FARE?
- deve chiedere un’autocertificazione di competenza da parte dei soccorritori. In sede di giudizio verrà attestata se le competenze erano adeguate.
- E’ dovere dell’organizzazione fornirsi di personale competente. Essere canoisti o guide rafting non comporta la qualifica di soccorritore.
- L’associazione è obbligata a fare informazione e formazione per i soccorritori legge 81.
- L’associazione è obbligata a dare la formazione specifica per l’evento. Formazione specifica per la manifestazione in quanto non tutti i luoghi di lavoro hanno gli stessi rischi.
- L’associazione deve dimostrare di aver fatto e fornito la miglior formazione possibile
- L’associazione deve avere un’assicurazione verso terzi, responsabilità civile e penale, suggerisco anche una tutela legale
- L’associazione deve garantire tutela infortuni per i soccorritori e per danni verso terzi
- L’associazione può affidare la sicurezza alla protezione civile o ad un’azienda che dovrà avere tutto questo. Nel caso si optasse per la protezione civile, suggerisco di farsi mandare copia dello statuto (per comprendere se l’attività di sicurezza è contemplata), copia dell’assicurazione e- come detto sopra – la dichiarazione dell’idoneità tecnico-professionale. L’associazione “appaltante” ha tutti i diritti ed è tenuta a verificare la veridicità di quanto dichiarato dalla squadra di soccorso.
- Ad esempio i Vigili del fuoco permanenti di Bolzano, dico di loro perchè conosco bene la realtà, come comando non possono fare assistenza nelle gare per più motivi. 1 perchè non sono autorizzati, 2 perchè vuol dire coprire i propri uomini di turno con altri uomini in caso di chiamata e in caserma deve rimanere il materiale necessario per il soccorso pubblico.
E’ consigliato far fare una valutazione dei rischi del campo gara, elencando procedure d’emergenza e modalità di soccorso.
E’ consigliato informare gli atleti sui rischi e su come il soccorso lavorerà in caso di incidente.
- CHIUNQUE PUO’ FARE SICUREZZA?
No, svolgere sicurezza non è fare un’attiva sportiva. Molte persone hanno una qualifica come “istruttori di canoa”, “guide rafting” ecc... Questa qualifica non prevede competenze specifiche per il soccorso e la loro qualifica è legata all’attività sportiva non LAVORATIVA.
Un guida alpina può lavorare in montagna ma in un’azienda edile, deve rispettare le normative vigenti perché quello è lavoro normato, con specifiche attrezzature e procedure, non è pratica sportiva.
Il soccorritore è un prestatore d’opera occasionale (retribuito oppure no) e deve dimostrare di:
- utilizzare materiale certificato a norma di legge
- di avere formazione a riguardo
- di essere stato informato e formato in modo specifico per quella particolare manifestazione
- informato e formato sui dispositivi di terza categoria
- avere le conoscenze di procedure standardizzate e riconosciute. Autoformazione o “ho sempre fatto così” non sono ammesse.
- assicurazione personale o comunque avere una copertura assicurativa
- autocertificazione di competenze per idoneità tecnico-professionale
- contratto di lavoro o di prestazione occasionale o di prestazione d’opera gratuita
- deve poter dimostrare competenze specifiche e conoscenze
- deve poter dimostrare di aver adempito alla norma de “buon padre di famiglia”
In caso di giudizio verranno controllati documenti, competenze, formazione, carte, foto, video …. Sarà controllato se il vestiario dei soccorritori era in regola con le normative, saranno presi in esame curriculum, richiesto quali competenze ed esperienze. Saranno controllati e studiati i piani di emergenza.
La sicurezza deve essere sempre massima; spesso si lavora nelle gare dove sono presenti i minori e dove ci sono loro serve ancor di più un occhio di riguardo; non pensiamo all’incidente estremo, ma basta un brutto bagno per cancellare in loro la passione per la canoa. I bambini, i ragazzi, non sempre hanno la resilienza di un adulto…perché sono giovani ed hanno meno esperienze.
Ora do un prospetto di come la scuola di soccorso Rescue Project opera in una gara di canoa:
- Tutto il personale impiegato, ha svolto un percorso per ottenere il brevetto di Tecnico Soccorritore Fluviale che attesta competenze e capacità. I soccorritori sono informati e formati sui dispositivi di terza categoria.
- Sono addestrati il giorno prima della gara per svolgere la sicurezza, sullo stesso campo gara, viene studiato e valutato nei punti più a rischio. Si stabilisce il piano A, B, C...
- Ove possibile e necessario, sono impiegati mezzi come aquabike, raft, e canoe, con personale qualificato e con il brevetto per conduzione raft per il soccorso, aquabike per il soccorso e safety kayak. Anche per loro viene svolta la formazione specifica per quel determinato intervento.
- Viene fatta un’assicurazione aggiuntiva che copra atleti e incidenti verso terzi. Ricordo che la sicurezza non è solo dentro l’acqua ma anche fuori. Quindi va garantita la sicurezza anche per gli spettatori.
- Viene redatto uno schema che riporta il piano di emergenza, fornito a tutti gli atleti assieme al pettorale e viene svolta una riunione di informazione dal DPI base a quello che gli atleti devono fare in caso di incidente
- Viene redatto un piano di emergenza come sospendere la gara, quando, come e chi.
- Viene impiegato personale ulteriormente specializzato in caso di fiume particolarmente impegnativo e difficile
- Viene redatta una valutazione dei rischi ed a tutti i soccorritori vengono controllati di DPI ed i dispositivi di III categoria.
- Tutto il materiale utilizzato è a norma di legge, certificato ogni anno e tutti i soccorritori hanno dpi e attrezzatura personale a norma e in regola con le normative vigenti.Abbiamo sul campo gara tutto l'elenco del materiale e le varie certificazioni per ogni singolo attrezzo.
- Le procedure utilizzate sono standardizzate.
- I soccorritori sono, in questo caso dei lavoratori, ai quali viene fatto un contratto e vengono assicurati.
- La Scuola riconosce economicamente la professionalità e l’impegno dei soccorritori, integra assicurazioni e redige ad hoc la valutazione dei rischi
- La scuola fornisce tutta l’attrezzatura per il soccorso base ed avanzato, ove necessario è possibile prevedere già il montaggio di sistemi complessi per il soccorso
- L’azienda che svolge la sicurezza è una S.r.l. e rispetta tutte le normative in merito a sicurezza sui luoghi di lavoro. Inoltre è assicurata e il suo DVR concerne anche l’attività verso terzi.
- L’autocertificazione del personale sull’idoneità tecnico-professionale viene accompagnato dal brevetto Rescue Project e dalle competenze acquisite nel programma della scuola di soccorso. Il video della formazione specifica è messo a disposizione, così come la gara; essa viene ripresa per garantire riprese video in caso di incidente.
Tutto questo ha un costo, in termini materiali, di risorse umane, di tempo e questo è quello che ci viene richiesta a norma di legge, associazioni o altro tutte devono rispettare le normative e tutte devono poter avere nello statuto la possibilità di svolgere sicurezza e devono poter dimostrare di aver fatto informazione e formazione adeguata.
Questi sono alcuni punti, da qui si potrebbe entrare nel dettaglio di ogni punto con articoli e normative, che chi organizza o decide di svolgere sicurezza dovrebbe conoscere, o affidarsi a qualcuno che lo possa fare. Ora, chiunque decida di svolgere attività come queste sappia che in caso di sinistro i periti controlleranno tutto e verificheranno che non ci sia dolo. Ricordatevi che, se con la SRL (responsabilità limitata) il legale rappresentante ci puo’ rimettere comunque la casa, l’associazione ha responsabilità illimitata e che se fosse verificata la colpa sarete tenuti a rispondere civilmente e penalmente, a cascata con responsabilità illimitata.
Dopo aver speso soldi per la vostra formazione, dopo aver fatto la formazione specifica con professionisti che possano garantire la validità del percorso, dopo esservi fatti DVR, assicurazioni personali, certificazione materiale, verbali, documenti. Dopo esservi tutelati, lavorando giornate e giornate, dopo aver prestato la vostra opera, lavorando per delle giornate intere e dopo esservi assunti la responsabilità rischiando di pagare e di prendere anche una denuncia, se volete farlo gratis fatelo.
Ma ricordatevi che essere volontari in caso di lavoro sarete comparati ai lavoratori.
Ricordatevi che non siamo nel “soccorso” dove esiste lo stato di prima necessità. Parliamo di un altro tipo di soccorso.
Detto ciò mi auguro che le associazioni che organizzano questi eventi siano responsabili e che almeno chiedano i documenti qui sopra riportati.
Avete non solo il diritto ma anche l’obbligo di chiederli.
Sia che il soccorso lo svolgano dei volontari, sia un canoista o altro, fatevi dare documenti e tutelatevi. Perché in fondo pagate anche per questo e pagherete per non averlo fatto.
Le associazioni sono responsabili e i genitori affidano i loro figli a voi. E se come associazioni non avete la formazione per comprendere rischi e doveri chiedetevi come mai i professionisti si fanno pagare. Chiedetevi perché il professionista chiede 2.000€ per una gara e c’è chi dice invece che con 20,00 € fa tutto. Chiedetevi come mai e cosa c’è che non va.
Quanto chiedereste voi per assumervi la responsabilità in una gara? Dove se succede qualcosa dovete avere la forza di fare 2-3 anni di processi e magari pagare anche 2-300.000 € per omicidio?? Conseguenze penali, che possono limitare la libertà a concorsi, appalti, accessi a posizioni lavorativi, e grandi depressioni…?
Detto questo, potrei essere accusato di “terrorismo”: ognuno è libero di fare credere ma la legge non ammette ignoranza e nemmeno i genitori, siamo tutti amici finchè non ci toccano sul vivo…
Buon lavoro a tutti e speriamo che nessuno di voi scopra quanto ho ragione.