Incidente in fiume. Da dove si può imparare!

Il dibattito è frizzante e le opinioni diversificate. In questo breve scritto proponiamo delle considerazioni sull' incidente accaduto sul fiume Natisone; vogliono essere delle considerazioni generali sulle procedure. Ci permettiamo di trattare l'argomento in quanto questo perchè moltissimi hanno inoltrato richieste di un parere tecnico a riguardo. 

Cercheremo qui di essere precisi ma senza entrare in considerazioni specifiche.
La premessa doverosa è la seguente: ovvio che con il senno del poi sono tutti dei risolutivi e capaci di intervenire ….ma se si vuole crescere e migliorare, da qualche parte bisogna partire. E la riflessività è l'anticamera di questo processo di miglioramento, che crea conoscenza e consapevolezza.
Sono anni che continuiamo a dire e segnalare che vengono applicate procedure sbagliate, non aggiornate, ma non vediamo nessun tipo di cambiamento; anzi quando si fa presente sembra che non sia interesse di nessuno. Di questo siamo molto dispiaciuti, ma come sempre la formazione interna e/o la formazione non professionale non porta mai a grossi risultati.  

La base: le procedure di qualità, aggiornate, fatte da professionisti, rendono in primis più sicuro, più veloce ed efficace un soccorso. Invece spesso ci sono procedure che vengono create già con degli errori di base che rendono soprattutto molto più pericolosi  gli interventi e molto meno efficaci. 
Si continua a confondere un formatore che eroga informazioni tecniche e un formatore che fa formazione. Il secondo, per poter fare questo deve avere esperienza vera nel campo di applicazione. Tutti sanno insegnare un lancio di corda pochi sanno trasmettere aspetti fondamentali di sicurezza etc... solo chi lo fa di mestiere e si trova a sbagliare molte volte in situazioni diverse potrà insegnare e portare esperienza e conoscenza. Altrimenti si è solo un tutorial ambulante.  

Informazioni di base:
Scenario:

3 persone in acqua
Non si sa se sanno nuotare oppure no
Non si sa se riusciranno a tenere una corda in mano.

- Riva sinistra alta e non percorribile.
- Riva sinistra non comoda nè utilizzabile.

        

Distanza riva sinistra, non troppo lontani.

Intervento Vigili del fuoco.
Dall’alto con auto scala. Questo tipo di intervento non è facile. L’autoscala non dovrebbe sollevare persone. Potrebbe essere usato come rinvio. Ma qui dalle immagini sono fuori dalla verticale. Certo se si poteva andare sopra e ci si poteva calare forse si poteva fare un tipo di intervento diverso. Ma comunque non in procedura. E ci sono davvero tanti e troppi "SE".
Quello che stanno facendo è un tentativo.

In questo video si vede il lavoro dei vigili del fuoco con autoscala. 
immagini riservate 

https://youtube.com/shorts/xUr_lJ-Cmr8?feature=share

In questo scenario, forse, la posizione dell’autoscala ha portato i ragazzi nel canale sbagliato. Forse se si avesse comunicato ai ragazzi in acqua, di andare dall’altra parte prima che scivolassero, le probabilità di salvarsi potevano essere più alte. Una regola base è che il soccorritore non deve mai mettersi nel punto dove non si vuole far andare le persone, perchè le persone vedendo il soccorritore lì andranno verso di lui, soprattutto pensando di essere sulla strada più sicura.

In questo video si vede il momento di quando i ragazzi scivolano. 
immagini riservate. 

https://youtube.com/shorts/mECBQ6DVFFM?feature=share

Procedura uomo al guinzaglio: si nota come questa procedura denominata "uomo al guinzaglio" venga ancora insegnata in maniera errata. Chi tiene la corda deve stare a valle. In questo caso l'operatore in acqua nuota, ma l’attrito della corda e i ramino permettono al soccorritore di nuotare e raggiungere le persone.
Cosa avrebbero dovuto fare. 

1 Il soccorritore a riva, che tiene la corda, lega il sacchetto al soccorritore che entra in acqua. Fa scivolare la corda verso valle che con la corrente e la corda va in acqua e va più a valle. Da qui il soccorritore che deve tenere la corda scende o a piedi o a nuoto o vincolato, l’importante che vada più a valle dei ragazzi.
Da qui uomo al guinzaglio e il soccorritore parte a nuoto senza attriti della corda. Dove si deve fermare? A valle dei ragazzi visto che loro creano una morta.

Raggiunge le persone equipaggiato di tre fettucce lunghezza 120, fa 3 imbrachi veloci doppie bocche di lupo. Vincola tutto alla sua coda di vacca. Il soccorritore a riva, essendo più a valle, è agevolato a recuperarli senza sforzo e senza rischiare che le persone vengano portate via dalla corrente.




2. Utilizzo del raft:  
Sicuramente l’utilizzo del raft poteva essere l'operazione più immediata e veloce.
Anche in questo caso, viene ancora insegnato ad usare i raft a 5 persone, procedura sbagliata e pericolosa.
In questo caso, il raft doveva andare a 2 persone.
Con la poca corrente ed il peso del raft ci si poteva spostare a valle delle persone in morta creata da loro. Un soccorritore scendeva dal raft (essendo il raft molto leggero non avrebbe problemi a fermarsi lì).
Caricavano i ragazzi andando verso sinistra. Nel caso fossero comunque andati giù in rapida con un raft con un totale di 5 persone, di cui due soccorritori e 3 vittime, era affrontabile con una base di competenza. Diverso se fosse stato un raft con su 5 soccirritori e 3 vittime; il rischio di cappottamento era elevato.
Si poteva anche legare il raft a monte per una sicurezza maggiore.

3. Doppio imbraco con raft, poteva essere un'altra opzione ancora, oppure per i tempi ristretti legati alla tempo-dipendenza, poteva essere quella di assicurare il raft alla riva sinistra tramite corda.
Il deflettore della corrente, osservando la fluidodinamica, avrebbe spinto il raft a destra, con a bordo un soccorritore per dare un minimo di  direzione. E sarebbe arrivato ai ragazzi. 
Naturalmente, avendo a disposizione più e varie attrezzature possono aprirsi scenari differenti legati al soccorso; ad esempio un mezzo a motore leggero e versatile sarebbe stato di supporto. Non servono a niente mezzi che pesano 600 kg ... devi avere qualcosa da "buttare giù e andare", allo stesso tempo di un raft.  

Ultima opzione, se i soccorritori non avrebbero voluto/potuto entrare in acqua, si poteva usare un sagolino con rescue line reach (che noi usano molto) ... naturalmente deve essere a disposizione in dotazione.  

CONCLUSIONI

Ricapitolando per focus
- Quando si ha una Raft meglio usare il raft
- Mai mettersi nel punto dove le persone non devono andare.
- Se sei tempo dipendete è importante usare raft leggero che permette di fermarsi ovunque, su gradi fino al secondo grado, dove si tocca
- Se fai una procedura di uomo al guinzaglio, chi tiene la corda deve stare a valle
- Non vado mai la guinzaglio se ho un raft disponibile (Se il soccorritore in acqua fosse andato lungo e si svincolava erano 4 le persone da conteggiare tra le vittime)

Si puo' poi considerare la parte di soccorso con elicottero, ma non era facile arrivare sul posto ed estrarre le persone in quanto se recuperavi uno di loro, probabilmente le altre due sarebbero scivolate.
Sappiamo tutti che il soccorso è una cosa molto dinamica, tempo dipendente e non è facile l'intervento tempestivo, in velocità ed in sicurezza per tutti; questo articolo vuole solo essere solo uno spunto di riflessione consci delle problematiche e della complessità del mondo del soccorso fluviale ed alluvionale. 

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