bagno su un 5°- 6° grado

Questo articolo vuole essere uno spunto di crescita dove analizzare l'errore e anche le conseguenze. Riflessioni, conclusioni, banalizzazione erorri

Compagni di canoa: Sicuramente se si vuole andare a fare tratti di fiume difficile bisogna andare con canoisti super bravi. In questo caso io ero con ragazzi molto bravi e attenti. Altrimenti non sarei mai partito. 

Tratto di fiume: un tratto impegnativo e molto tecnico. Il primo errore mi sto abituando alla nuova barca e non ho ancora il giusto feeling quel giorno non mi sentivo proprio comodo. Non avrei dovuto spingere, mi sentivo bene di testa, ma non con quella canoa. Avrei dovuto fare un passo indietro. 

Partiamo il primo tratto è quello molto impegnativo, molto pericoloso e dove i buchi sono molto cattivi. 

Partiamo dalla go pro non si riesce a capire la velocità e la pendenza ma davvero si è in un flusso davvero veloce dove non si può sbagliare. 

Arriviamo nell'ultima rapida e la guardiamo. Decidiamo chi va prima. Il primo è chi conosce il tratto e fa la linea. 

Io parto dietro di lui il problema che ad un certo punto rimane in un buco e io mi trovo a non sapere dove andare. Sono davanti e c'è da superare un bel buco dove bisogna buffare sopra un sasso. Ovviamente scazzo e rimango nel buco. 

Mi trita provo un eskimo, riemergo, mi riprende incomincio a girare e ne faccio un altro.. al primo eskimo ho sentito un problema alla spalla, provo ancora uno e poi due ad ogni volta sento la spalla che mi fa male, e penso se mi lusso la spalla non sarà in grado di nuotare. 

Decido di uscire dal kayak le energie sono poche e so che mi toccherà nuotare un tratto difficile. 

Mi metto a stile libero, respiro, nuoto quando serve so che sono nel flusso e non vedo morte, non vedo niente, cosa non voglio: incastrarmi con i piedi, e sprecare energie per niente. A due certo punto vedo un canoista che mi dice dove andare. Parto a nuoto tocco sassi etc.. e alla fine riesco a prendere l'unica morta utile se non avessi preso quella morta sarei entrato in un artificiale mortale. 

Fortunatamente la canoa si è incastrata vicino a me e hanno recuperato la pagaia. 

A me fa male la spalla, e sono scombussolato, avrei dovuto fermarmi e dire per oggi basta. Invece, voglio rientrare in barca voglio subito superare il trauma. 

Riparto affronto il primo artificiale ma la spalla non riesco più a usarla, sono lento di testa e non riesco ad usare la pala. Entro in un artificiale mortale, rimango a tritare faccio 2- 3 eskimi mi lanciano la corda e provano a tirarmi fuori con la barca, loro tirano ma io continuo a spostarmi dalla parte opposta. Esco dalla canoa e rimango nel buco finalmente riescono a tirarmi fuori, io sono finito. 

Barca recuperata dia ragazzi 2 km dopo. Pagaia persa. 

Ginocchio dolorante con stiramento legamento. Gamba con forte impatto al quadricipite. Spalla stiramento dei tendoni dopo 3 giorni non riesco a muovere la spalla. Ne avrò per almeno 2 settimane. 

Conclusioni:
1 prima di tutto grazie al gruppo che era con me che mi ha aiutato. Molto bravi, senza di loro non ne sarei uscito. 
2 l'importanza di avere un buon nuoto in fiumi difficili riuscire a nuotare non è pertinente facile e non sempre si riesce. 
3 sono stato anche fortunato
4 al secondo bagno nell'artificiale ero finito non respiravo e l'energie erano finite, avere un buon atteggiamento men tale e provare a non mollare mai. 

Riflessione:
1 dovevo avere più feeling con la barca nuova.
2 il tratto molto impegnati io ho fatto il bagno nella parte migliore se succedeva qualcosa nella parte sopra sarebbe stato un problema. 
3 se stavo 1 metro più a destra sarebbe stato tutto facile sarei riuscito a buffare e saltare fuori dal buco. 

Accettazione del rischio:
se vai a fare 5- 5+ devi mettere in conto l'incidente, e anche conseguenze gravi e molto gravi. Ora avrò un periodo dove dovrò rimettermi con la spalla e il ginocchio. Dovrò riprendermi anche mentalmente e ritrovare  tranquillità. Sicuramente con l'arrivo dell'inverno non sarà facile ma dovrò impegnarmi ad entrare in acqua il primo possibile altrimenti i fantasmi possono creare danni e stress non positivo. 

Nuotare capita a tutti sopratutto se si fanno cose impegnative. Bisogna arrivarci preparati, il kayak estremo ha un rischio alto e non sempre le cose finiscono così bene.  Non bisogna avere paura di ammettere di aver fatto degli errori non bisogna vergognarsi, bisogna ripartire e ricordarsi che queste cose danno esperienza e anche consapevolezza. Ci si può abbattere, e vedere le cose solo negative, invece bisogna a trovare le cose positive: 

1 ho nuotato in 5-6 grado e ne sono uscito e anche bene. 
2 mi sono rimarcato subito quinti non ho preso paure e volevo ripartire non ho molltato
3 nell'artificiale ero stanco non respiravo la spalla mi faceva male ma ho tenuto la corda, e ho avuto la lucidità nel buco di dire a chi teneva la corda di scendere più a valle, non ho perso lucidità. 
4 ho navigato il tratto difficile di 6 in maniera buona e tranquilla. Quindi non ero in una ratto sopra le mie possibilità 
5 nel buco mentre mi tritava ho provato 3-4 eskimi ma ho sempre mantenuto lucidata
6 avere sempre compagnia di canoa bravi e attenti. 

Queste cose sono il punto su cosa devo partire. Vuol dire che il lavoro che sto facendo di noto e allenamento sta dando dei risultati. Come ha detto il canoista che era con me: pochi sarebbero in grado di nuotare dove ho nuotato io. 

Ecco qui il video. 

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