Aspettative contro Realtà
Alcune delle cose che stiamo per analizzare sono state già trattate in altri articoli, quindi cerchiamo di non ripeterci ed andare oltre ma se non l' avete ancora fatto date una letta a questi approfondimenti: Approfondimento 1 - Approfondimento 2 - Approfondimento 3
Molte considerazioni sono già state fatte ma per parafrasare il tutto: per lavorare vicino all' acqua devo avere una certa formazione, per intervenire devo avere formazione specifica. E questo è insindacabile, punto.
Quali sono gli passi da seguire per la formazione necessari per poter intervenire a seconda di quello che si vuole fare (un autista di mezzi fare solo la parte ATP se non dovrà andare a contatto con l' acqua):
- ATP: autoprotezione e soccorso veloce per caduta in acqua;
- Corde su piano inclinato: creazione e utilizzo di sistemi con corde per prevenire la caduta in acqua;
- Tecnico Soccorritore Fluviale: soccorso organizzato;
- Raft per il soccorso: utilizzo del gommone per il soccorso in fiume ed alluvione;
- Mezzi a motore: utilizzo mezzi a motore per il soccorso in acqua in movimento;
- DPI 3° cat: utilizzo corde per manovre in verticale con specialistica ad ambiente acqua.
Cosa si vede in questo momento durante le attivazioni?
Squadre con salvagenti anulari, utilizzo di corde d' arrampicata per creare sistemi, mute umide in alluvione dove è pieno di acque contaminate, 1 gommone in acqua con 7 persone sopra, monitoraggi e interventi fatti con stivaloni.... Si vede di tutto e non è sano perché prima o dopo qualcuno ci rimette. Oltre a questo si vedono partire sempre 12000 squadre diverse con competenze non standardizzate e anche questo può diventare pericoloso.
Come possiamo migliorare la situazione in emergenza?
E' vero che in emergenza c'è bisogno di tutti, ma è anche vero che questo può diventare pericoloso, meglio avvalersi di personale di soccorso formato, con esperienza e con l' attrezzatura idonea per lavorare in alluvione. Se non abbiamo il materiale adatto e la formazione idonea possiamo rimanere anche a casa.
Come facciamo a dare una risposta adeguata quando serve quindi?
Sarebbe bellissimo trovare una soluzione nelle collaborazioni: non tutte le realtà possono essere specializzate in tutte le attività di Protezione Civile, anzi questo diventa deleterio perchè si sa che la TUTTOLOGIA non è una scienza certa ma piuttosto pericolosa.
Riuscire a collaborare sarebbe magnifico: esperti di manovre di corde che vengono trasportati da guide rafting che prestano le loro competenze per avere un risultato comune, protezioni civili specializzate sull' aspetto sanitario che collaborano con gli esperti di ricerca.... Tutto sarebbe più facile ma ci si scontra sempre con chi ha bisogno di essere in rimo piano o di fare foto sui giornali. Sappiamo bene che la formazione paga solo nel momento del bisogno ma non è un bel furgone che rimane ben visibile con i media.
Una collaborazione tra squadre di Protezione Civile porterebbe a un livello di specializzazione più alto di alcune realtà e ad un utilizzo completo delle attrezzature delle altre in modo da avere una risposta sul territorio capilarizzata e ottimale con poco spreco di denaro da parte delle istituzioni e del tempo da parte dei volontari....