Quello di cui c'è bisogno, è quello che invece è.....

Aspettative contro Realtà 

Alcune delle cose che stiamo per analizzare sono state già trattate in altri articoli, quindi cerchiamo di non ripeterci ed andare oltre ma se non l' avete ancora fatto date una letta a questi approfondimenti: Approfondimento 1 - Approfondimento 2 - Approfondimento 3

Molte considerazioni sono già state fatte ma per parafrasare il tutto: per lavorare vicino all' acqua devo avere una certa formazione, per intervenire devo avere formazione specifica. E questo è insindacabile, punto.

                                                                                        

Quali sono gli passi da seguire per la formazione necessari per poter intervenire a seconda di quello che si vuole fare (un autista di mezzi fare solo la parte ATP se non dovrà andare a contatto con l' acqua):

  1. ATP: autoprotezione e soccorso veloce per caduta in acqua;
  2. Corde su piano inclinato: creazione e utilizzo di sistemi con corde per prevenire la caduta in acqua;
  3. Tecnico Soccorritore Fluviale: soccorso organizzato;
  4. Raft per il soccorso: utilizzo del gommone per il soccorso in fiume ed alluvione;
  5. Mezzi a motore: utilizzo mezzi a motore per il soccorso in acqua in movimento;
  6. DPI 3° cat: utilizzo corde per manovre in verticale con specialistica ad ambiente acqua.

Cosa si vede in questo momento durante le attivazioni?

Squadre con salvagenti anulari, utilizzo di corde d' arrampicata per creare sistemi, mute umide in alluvione dove è pieno di acque contaminate, 1 gommone in acqua con 7 persone sopra, monitoraggi e interventi fatti con stivaloni.... Si vede di tutto e non è sano perché prima o dopo qualcuno ci rimette. Oltre a questo si vedono partire sempre 12000 squadre diverse con competenze non standardizzate e anche questo può diventare pericoloso.

Come possiamo migliorare la situazione in emergenza?

E' vero che in emergenza c'è bisogno di tutti, ma è anche vero che questo può diventare pericoloso, meglio avvalersi di personale di soccorso formato, con esperienza e con l' attrezzatura idonea per lavorare in alluvione. Se non abbiamo il materiale adatto e la formazione idonea possiamo rimanere anche a casa. 

Come facciamo a dare una risposta adeguata quando serve quindi?

Sarebbe bellissimo trovare una soluzione nelle collaborazioni: non tutte le realtà possono essere specializzate in tutte le attività di Protezione Civile, anzi questo diventa deleterio perchè si sa che la TUTTOLOGIA non è una scienza certa ma piuttosto pericolosa.

Riuscire a collaborare sarebbe magnifico: esperti di manovre di corde che vengono trasportati da guide rafting che prestano le loro competenze per avere un risultato comune, protezioni civili  specializzate sull' aspetto sanitario che collaborano con gli esperti di ricerca.... Tutto sarebbe più facile ma ci si scontra sempre con chi ha bisogno di essere in rimo piano o di fare foto sui giornali. Sappiamo bene che la formazione paga solo nel momento del bisogno ma non è un bel furgone che rimane ben visibile con i media.

Una collaborazione tra squadre di Protezione Civile porterebbe a un livello di specializzazione più alto di alcune realtà e ad un utilizzo completo delle attrezzature delle altre in modo da avere una risposta sul territorio capilarizzata e ottimale con poco spreco di denaro da parte delle istituzioni e del tempo da parte dei volontari....

                                                        

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Corsi proposti

Essere una guida fluviale o un soccorritore non significa solo saper leggere il fiume o gestire una discesa in rafting. Spesso ci troviamo in acqua in situazioni che richiedono controllo della respirazione, gestione dello stress e capacità di recuperare rapidamente il fiato. Ecco perché una base di apnea può fare la differenza.

Se lavori nel mondo del soccorso o sei una guida in fiume, probabilmente hai già sentito parlare di AIPRaV (Associazione Italiana Professionisti Acqua Viva). Ma se non ne fai ancora parte, è il momento di scoprire perché questa è l’ "associazione di professionisti" di cui tutti noi abbiamo bisogno.

in questo blog vorrei parlarvi di alcune cose scientifiche in merito al comportamento umano. 
Nono sono un esperte e lascio qui un link di una persona che mi ha aiutato e insegnato molto. 
Mi ha insegnato a lasciare andare le persone tossiche, mi ha insegnato a distinguere chi ha senso tenere vicino e chi no. 
Mi ha insegnato a riconoscere dei comportamenti, e mi ha sempre detto che ti devi circondare di persone con i tuoi stessi valori. 
Se inizi a leggere guarda i video e spero ti possa essere di aiuto. 

Parliamo sempre di quello che un corso deve dare, ma cos'è che un professionista invece deve esigere quando deve scegliere un corso di formazione in gommone?

E sopratutto questo fa la differenza?

In questo articolo vorremmo dare alcune informazioni a domande che troppo spesso non hanno molto senso a discapito poi di sicurezza dell'operatore o di chi si va a soccorrere

Vogliamo inoltre dare dei consigli. Se pensi di sapere già tutto questo blog non è per te. 
spesso ci sono persone che senza reale competenza fanno e decidono cose che possono mettere ini pericolo loro stessi e gli altri. Ma chi risponde?  
Chi ha deciso il tipo di formazione 
Chi ha formato 
E il soccorritore 

Il più grande inganno del diavolo è far credere che non esista ne lui ne le alluvioni.


Troppo spesso si vedono volontari intervenire in alluvione senza alcuna formazione o formazione non idonea. 

In questo blog vorremmo cercare di dare alcune risposte a coloro che si trovano a rischiare non solo incidenti ma anche di rispondere personalmente del proprio operato o di quello di altri. 

Il dibattito è frizzante e le opinioni diversificate. In questo breve scritto proponiamo delle considerazioni sull' incidente accaduto sul fiume Natisone; vogliono essere delle considerazioni generali sulle procedure. Ci permettiamo di trattare l'argomento in quanto questo perchè moltissimi hanno inoltrato richieste di un parere tecnico a riguardo. 

Cercheremo qui di essere precisi ma senza entrare in considerazioni specifiche.
La premessa doverosa è la seguente: ovvio che con il senno del poi sono tutti dei risolutivi e capaci di intervenire ….ma se si vuole crescere e migliorare, da qualche parte bisogna partire. E la riflessività è l'anticamera di questo processo di miglioramento, che crea conoscenza e consapevolezza.
Sono anni che continuiamo a dire e segnalare che vengono applicate procedure sbagliate, non aggiornate, ma non vediamo nessun tipo di cambiamento; anzi quando si fa presente sembra che non sia interesse di nessuno. Di questo siamo molto dispiaciuti, ma come sempre la formazione interna e/o la formazione non professionale non porta mai a grossi risultati.  

La base: le procedure di qualità, aggiornate, fatte da professionisti, rendono in primis più sicuro, più veloce ed efficace un soccorso. Invece spesso ci sono procedure che vengono create già con degli errori di base che rendono soprattutto molto più pericolosi  gli interventi e molto meno efficaci. 
Si continua a confondere un formatore che eroga informazioni tecniche e un formatore che fa formazione. Il secondo, per poter fare questo deve avere esperienza vera nel campo di applicazione. Tutti sanno insegnare un lancio di corda pochi sanno trasmettere aspetti fondamentali di sicurezza etc... solo chi lo fa di mestiere e si trova a sbagliare molte volte in situazioni diverse potrà insegnare e portare esperienza e conoscenza. Altrimenti si è solo un tutorial ambulante.  

Mi iscrivo a un corso, arrivo alla fine, firmo le ultime carte e scopro questa terribile frase: "il presente brevetto ha la validità di 2-3-4-5 anni".... Aiuto!!!!!

Volontari e incidenti. Non tutto può sempre andare bene e alla fine di chi è la colpa?

Molti di voi ci chiedono alcune informazioni riguardo l'intervento in alluvione, le differenze tra Fiume, Mare, Lago. 
Formazione ed esperienze. Ecco qui alcuni spunti e un Articolo di Danilo Girelli con la collaborazione della Scuola Rescue Project

Che differenze ci sono  e che competenze bisogna avere per operare in alluvione?  Ogni tanto sento dire:
noi operiamo in alluvione quindi non dobbiamo sapere come comportarci in fiume perchè le alluvioni sono più semplici. E quindi facciamo dei corsi specifici per le alluvioni.
Questa è la giusta ricetta per farsi male, per trovare una scusa per abbassare il livello e mettere sé stessi e gli altri in pericolo. 

Questo articolo vuole essere uno spunto di crescita dove analizzare l'errore e anche le conseguenze. Riflessioni, conclusioni, banalizzazione erorri

Compagni di canoa: Sicuramente se si vuole andare a fare tratti di fiume difficile bisogna andare con canoisti super bravi. In questo caso io ero con ragazzi molto bravi e attenti. Altrimenti non sarei mai partito. 

Attività outdoor cosa aspettarsi e cosa bisogna sapere. 
Non tutti sono predisposti a vivere attività outdoor. 

Questo articolo serve per dare alcune informazioni a tutti coloro che vogliono vivere esperienze outdoor consapevoli e consci di cosa può accadere. 

Quale kayak scegliere? 
Ci sono molte canoa in circolazione e spesso scegliere quale barca acquistare non è facile. Vorrei provare con questo blog a darvi alcuni consigli dandovi dei punti di riflessione per evitare di fare i soliti 10 errori che spesso si fanno.. 

Dopo 20 anni in giro per il mondo lavorando come guida, canoista e formatore per le guide e di soccorso oggi vi voglio parlare dell'attitudine professionale e di cosa si deve voler cercare quando si impara. 

Molte persone si avvicina a questo modo in cerca di un lavoro, alcuni hanno passione e arrivano dal mondo della canoa, altri gli piace l'idea di questo lavoro e vogliono imparare. 

Guida rafting professionale

Guidare un gommone per accompagnare persone in un fiume, puo’ essere sicuramente una grande passione, che deve necessariamente essere accompagnata da una adeguata formazione. È importante distinguere infatti tra coloro che conducono il gommone da rafting per scopo dilettantistico e/o agonistico e coloro che invece conducono un raft a scopo professionale/lavorativo 

Quasi tutti diranno di no!!!
Secondo me si, per vari motivi, purtroppo troppo spesso nasce dal fatto che è più facile insegnare una pagaiata che capire come e cosa insegnare e sopratutto quando?

Questo articolo nasce perchè è appena finito un corso di soccorso fluviale, e molti dei ragazzi che hanno partecipato avevano o frequentato corsi in altri posti o erano li per fare la riconferma dopo 3 anni.

Le riflessioni che farò non sono da prendere come verità assoluta e non voglio assolutamente dire se hanno fatto giusto o sbagliato.

Molto spesso le squadre di soccorso ci chiedono delle considerazioni in merito a materiale, certificazioni e qualità del prodotto.

Molti mi hanno chiesto di scrivere qualcosa in merito a come risalire su un raft una volta cappottato. Ora, il dubbio che mi viene è: "Perchè chiedere a me? Chiedono a me perchè sono bravo o perchè cappotto??"

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